Report evento – L’ITALIANO E LA RETE, LE RETI PER L’ITALIANO – 16 ottobre 2018 – A. De Carolis

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XVIII SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO 15 – 21 OTTOBRE 2018
L’ITALIANO E LA RETE, LE RETI PER L’ITALIANO.
“Le nuove parole nel mondo digitale come veicolo di cambiamento culturale,
sociale, economico e professionale”.

Sicuramente stimolante l’incontro svoltosi preso il TOWER Center di TORINO CASTELLO Agenzia Principale di REALE MUTUA giovedì 16 ottobre.
In una tavola rotonda, organizzata dalla Società Dante Alighieri torinese all’insegna della multidisciplinarità, esperti dei vari settori hanno offerto informazioni e spunti di riflessione su di un tema quanto mai attualo ed importante come quello del cambiamento di linguaggi e paradigmi nel mondo della comunicazione digitale.
Un vero e proprio viaggio nel tempo, e nella cultura sociale, che partendo dai classici è arrivato ai tanto amati (e temuti…) social network.
Il tema del cambiamento è stato l’argomento sul quale si è concentrata l’attenzione dei relatori e dei partecipanti che, con interventi e domande puntuali, hanno permesso di ripercorrere il cammino della lingua di Dante, sino ai giorni nostri, in un clima cordiale seppur altamente professionale.

 L’ITALIANO E LA RETE
Dopo il benvenuto di Antonio De Carolis, Direttore Commerciale di Torino Castello, Agenzia Principale di Reale Mutua Assicurazioni, la parola è passata al Presidente del Comitato Dante di Torino.
Giovanni Saccani dopo avere manifestato il suo apprezzamento per partnership nata tra Torino Castello e la Società Dante Alighieri sul tema dell’Importanza della conoscenza, ha aperto il dibattito con un affascinante intervento sulla storicità e l’importanza degli strumenti per la catalogazione, partendo dalla Catalogazione Semantica per arrivare al Soggettario, sconosciuto a molti ma tanto noto nelle Biblioteche di tutta Italia. 
Da questi si è passati alla comunicazione dei nostri giorni ed in particolare, a quella del web.

 L’ITALIANO E LA RETE
Alcuni faticano ancora a vedere il web come strumento di comunicazione ideale, in quanto estremamente veloce, molto “libero”, in quanto aperto a chiunque sia in grado di utilizzarlo, e “poco controllabile”. Su questo scenario il Prof. Alessandro Crosetti, Ordinario di diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza, ne ha evidenziato rischi ed opportunità precisando che seppur il tema sia molto “caldo” e la giurisprudenza stia lavorando con grande attenzione, nulla è ancora risolto perché gestire, monitorare e garantire il rispetto delle regole in un ambiente così dinamico ed aperto non è cosa facile. Gli interventi a seguire sono stati un amarcord nel viaggio dalla carta al web fortemente sentito e partecipato da tutti. Giovanna Giordano Peretti infatti, autrice tra l’altro del glossario “Le parolacce del computer” ha fatto rivivere, con le proprie riflessioni, situazioni nelle quali tutti si sono riconosciuti. Pietro Jarre, ingegnere con territorio di azione “il mondo” e Vicepresidente Sloweb, mettendo assieme quanto sino ad allora emerso, ha voluto ancor di più evidenziare e sottolineare l’importanza della “Conservazione della Memoria“ in quanto distintiva di un periodo e di una cultura, proponendo anche una propria soluzione tecnologica che prende nome dall’azienda di cui è Presidente, eMemory, che mira a rendere “indelebile” le cose da ricordare attraverso il supporto informatico. In chiusura l’intervento di Antonio De Carolis che, in qualità di Presidente del CDVM – Club Dirigenti Vendite e Marketing presso l’Unione Industriale di Torino, ha introdotto il tema della comunicazione in chiave di marketing dal punto di vista di chi utilizza i media in ottica costruttiva, coinvolgente e con fini ben chiari e definiti. La comunicazione, ha ricordato, si sviluppa identificando bene Il target a cui riferirsi, il mezzo da questi preferito ed il contenuto, solo un corretto equilibrio tra questi fattori consente all’emittente, cioè a colui che comunica, di arrivare al cuore alla testa di coloro che sono raggiunti dal messaggio, i riceventi. I mezzi di comunicazione, siano essi cartacei o digitali, sono semplici strumenti, è l’utilizzo errato, o peggio ancora in malafede, che li rende “pericolosi”.

 L’ITALIANO E LA RETE
Chi non è un “nativo digitale” però, non può pensare di stare lontano da questi nuovi strumenti solo perché “ad un primo impatto ostici” o complicati. A nessuno è richiesto di diventare esperti di comunicazione sociale via web , è sufficiente comprendere e interagire, se interessati, in modo anche basico. Il pensare “sino a oggi ho fatto così quindi, continuerò a fare così” non favorisce il dialogo con gli altri e ci isola.
Il cambiamento dovrebbe diventare un obiettivo per tutti noi perché, come diceva Einstein: 
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”.

Antonio DE CAROLIS

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